Sei triste? leggi Marziale e sorriderai. Sei depresso? leggi Marziale e ti migliora la giornata. Sei offeso? leggi Marziale e impari la vera vendetta. Sei arrabbiato? leggi Marziale e ti calmi. Hai fame? Leggi Marziale e trovi una ricetta sfiziosa. Vuoi farla finita? Leggi Marziale e muori dalle risate….:-) Cerchi la parola giusta per descrivere la bellezza di una scultura di Fidia? Leggi Marziale e lui te la sussurra…
Marco Valerio Marziale è la più grande testimonianza, ironica, velenosa, sarcastica, severa ma vera, della vita di tutti i giorni dei romani del I sec d.C. I suoi epigrammi raccontano usi, costumi e abitudini dell’antica Roma in ogni sua sfumatura. I giochi crudeli dell’arena, i gladiatori e gli animali, la vita sessuale di tutti, dai ricchi alle prostitute, usi e vizi a tavola, l’amicizia, l’amore, la legge, la cultura, le terme, i libri…ha una parola per tutto e tutti. La vita sessuale romana poi è descritta come nessuno mai ha fatto prima, termini e descrizioni al pari dei migliori film hard. Le emozioni e i comportamenti umani li mette poi sotto una lente d’ingrandimento in tal modo che Freud e Jung lo avrebbero di certo preso tra i loro discepoli.
A voi qualche pillola! Have FUN!

Vaso, Ceramica – Pompei Museo Archeologico di Napoli
“Tutte le volte che ti alzi dalla poltrona, l’ho già notato più volte, quella disgraziata della tua tunica, Lesbia, ti s’infila nel didietro. E quanto tenti con la destra e poi con la sinistra di rimetterla a posto, riesci a toglierla di là solo a prezzo di gemiti e lacrime, tanto è stretta la Simplegade del tuo sedere.
Vuoi correggere questo brutto difetto? T’insegno il rimedio Lesbia: penso che tu non debba alzarti nè sederti.” (Simplegade: rocce all’entrata del Mar Nero che si chiudevano a stritolare le navi)
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“Se ben ricordo Elia avevi quattro denti: un colpo di tosse te ne ha fatti sputare due e un secondo colpo altri due. Ormai puoi tossire tranquilla tutto il giorno:non ha più nulla a che fare con te un terzo colpo”.
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“Tutte le amiche che aveva, Fabiano, Licoride le ha portate alla tomba: magari diventasse amica di mia moglie!”

Affresco Villa dei Misteri-Pompei
“Tutte le tue amiche sono vecchie e racchie o più brutte delle vecchie. Ti fai accompagnare da loro e te le tiri dietro ai banchetti, ai portici e a teatro. Così sei bella, Fabulla, così sei una giovinetta”

Affresco- Ercolano – Museo Archeologico di Napoli
“Chi è questo riccioluto che sta sempre appiccicato a tua moglie, Mariano? Chi è questo riccioluto che bisbiglia non so cosa al delicato orecchio della padrona e si appoggia col gomito destro alla sua sedia? > è uno, < mi rispondi> che sbriga gli affari di mia moglie! <. Certo è un uomo affidabile e dall’aspetto rude; ha scritto in faccia che è un amministratore. Lui sbriga gli affari di tua moglie? Affari, questo riccioluto? Lui non sbriga gli affari di tua moglie, sbriga gli affari tuoi!”
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“Ero indisposto: ma subito sei venuto a visitarmi tu, Simmaco, con un codazzo di cento scolari. Cento mani gelate dal vento mi hanno palpato: non avevo la febbre,Simmaco, ora ce l’ho.”
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“Perchè affaticare inutilmente i forti muscoli con uno stupido manubrio? Ci si esercita meglio zappando una vigna”
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“Per aver perso il padre non piange quand’è sola Gellia, ma se c’è qualcuno sgorgano le lacrime a comando. Non è in lutto chi va in giro in cerca di elogi, Gellia, il vero dolore è quello che non ha testimoni.”

Affresco -Pompei- Museo Archeologico di Napoli
” Tua moglie dice che sei uno che se la fa con le serve, e lei dal canto suo se la fa coi lettighieri: siete pari Alauda.”

Mosaico con scheletro ( Larva Convivialis) Pompei- Museo Archeologico Napoli
“Hai trecento anni, Vetustilla, tre capelli e quattro denti, il petto di una cicala, le gambe e il colorito di una formica; la tua fronte ha più pieghe di una stola e le tue tette sono come ragnatele; a confronto con le tue fauci spalancate, la bocca di un coccodrillo del Nilo sembra una fessura; le rane di Ravenna gracidano meglio; ci vedi quanto le civette di mattina e puzzi come i caproni…per te l’inverno dura fino ad Agosto e nemmeno con la febbre malarica riuscirebbe a scongelarti: osi ancora andare a caccia di un marito dopo duecento vedovanze?…”

Anfore di vino -Museo Archeologico di Marsala
“Per non puzzare del vino bevuto ieri, Fescennia, ingoi senza ritegno pastiglie di Cosmo (*noto profumiere). Questi bocconcini t’impiastrano i denti, ma non danno alcun riparo quando, dal fondo del tuo inghiottitoio, sale un rutto. Anzi, non si sente ancor di più quest’alito pestifero mescolato a del profumo e non arriva più lontano questo fiato dal doppio odore? Falla dunque finita con questi sotterfugi, con questi trucchi ormai scoperti: sii semplicemente sbronza! ”

Piccole Terme – Villa Adriana, Tivoli
“Zoilo, perchè insozzi la vasca immergendoci il deretano? Per sporcarla di più, Zoilo, tuffaci la testa!”
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“Se desideri far raffreddare un bagno bollente, Faustino, dove farebbe fatica a entrare perfino Giuliano, chiedi che si lavi il retore Sabineo. Costui fa gelare anche le Terme di Nerone. (*la frigiditas caratterizzava una retorica stucchevole e priva di spirito, Catullo raccontava di essersi preso un raffreddore nel leggere un orazione di un certo Sestio)
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“Se tutti i piatti che ti servono li passi dietro ai tuoi garzoni, perchè non ti apparecchiano la tavola dietro la schiena?”
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“Quinto ama Taide. <Che Taide?> Taide la guercia. A Taide manca un occhio, a lui tutte e due.”
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Riproduzione, dettaglio dalla Tomba del Tifone, Necropoli di Tarquinia – Museo Archeologico di Tarquinia
” Vedi un capolavoro d’arte fidiaca, dei pesci finemente cesellati.
Metti acqua:
nuoteranno.”
🙂 🙂 🙂
Bibliografia: Marziale Epigrammi